La mia avventura con questa pellicola cinematografica, inizia all'età di dieci anni. Ero praticamente una bambina, quando mio padre tornò a casa da lavoro con la cassetta de "Il favoloso mondo di Amélie".
Lo ricordo come se fosse ieri, mi sorrise e mi disse: "Ele ho comprato il film dove c'è un maialino che spegne l'abat-jour!". Ovviamente di quel giorno, ricordo solo queste parole, il film lo dovetti rivedere anni dopo per capirlo davvero, tuttavia mi rimase impressa una scena in particolare: Amélie, seduta sulle poltroncine rosse di un cinema, il venerdì sera, che osserva.
Le piace:
- Guardare i particolari che nessuno noterà mai
- Voltarsi per osservare i volti degli spettatori in sala
Non le piace:
- Quando nei film americani, il guidatore non guarda la strada
Questa scena mi fu sufficiente per capire quanto fossi simile a lei. Quando riguardai il film, a distanza di tempo, ero già grande e rimasi esterrefatta nel comprendere quanto la protagonista, Amélie, fosse così vicina a me stessa. Ma che dico vicina, Amélie ed io siamo la stessa persona. Mi vengono i brividi a pensare a come uno sceneggiatore quale Jean-Pierre Jeunet sia stato in grado di trasporre in modo perfetto una personalità davvero esistente. Anche se lui non lo saprà mai.
Fu questo film in particolare a farmi credere che chi diceva che "la vita non è un film", si sbagliava di grosso. Per esempio, se qualcuno mi chiedesse di descrivermi in poche parole, io gli darei direttamente il dvd de "Il favoloso mondo di Amélie".
Ma chi è Amélie? Dire che è la solita ragazza sognatrice mi sembra decisamente riduttivo. Direi piuttosto che è una persona normale ma che ha in dono una grande fantasia. Ama la vita, nonostante i difetti e le difficoltà, cerca sempre di aiutare il prossimo, o meglio, chi davvero se lo merita, sacrificando se stessa. Architetta in piena notte piani infallibili per dare una lezione al prepotente di turno.
"Lei certamente non rischia di essere un ortaggio, perché perfino un carciofo ha un cuore!"
Amélie non è una sognatrice, lei vive direttamente un mondo tutto suo, le piace osservare la realtà da una prospettiva diversa, cogliendo il bello dove non tutti riescono a vederlo.
Ma è anche una che ha paura di rischiare, di fare la figura della sciocca e di essere considerata strana dalla gente che la circonda.
"Tempi duri per i sognatori!"
Parlando del film in sé (e quindi parlando in modo serio e professionale), credo fermamente che sia il migliore, o perlomeno uno dei migliori, usciti fino ad ora nel nostro mondo. E' un classico senza tempo, e vi consiglio vivamente di guardarlo se non l'avete fatto; o di riguardarlo se è tanto che non l'avete visto.
Rimarrete affascinati (ogni volta come fosse la prima) dalla fotografia, dai colori caldi di Parigi e dalla colonna sonora. Non potrete non affezionarvi ad Amélie, all'uomo di vetro, a Nino, alla barista, all'uomo della scatola dei giocattoli, allo scrittore fallito e senza speranza... e potrei continuare all'infinito.
Ogni scena vi rimarrà impressa anche per le bellissime frasi che arricchiscono, in modo dolce e mai ridondante, tutto il film. Alla fine della visione, credetemi, verrete spinti da una strana voglia di dichiarare amore alla persona che più amate, ad abbracciare vostra madre, a regalarvi una piccola gioia personale. Crederete che ogni cosa sia possibile, perché è così. Voi lo sapete. Sapete che ogni cosa è possibile se la desiderate con tutto il vostro cuore, con tutta la vostra anima, con tutto il vostro sangue. L'importante è non arrendersi, l'importante è capire che le difficoltà ci servono per imparare che, una volta superate, saremo sempre più vicini alla meta.
"Mia piccola Amélie, lei non ha le ossa di vetro. Lei può scontrarsi con la vita. Se lei si lascia scappare questa occasione con il tempo sarà il suo cuore che diventerà secco e fragile come il mio scheletro. Perciò si lanci, accidenti a lei!"
Eleonora Giovannini ©