sabato 8 febbraio 2014

Ieri e oggi.

Ieri: "Rossana", "Pollon", "One Piece", "Lady Oscar", "Detective Conan".
Oggi: "Dora l'esploratrice", "Winks", "Peppa Pig", "Violetta".
Anche solo dai titoli si capisce subito la differenza abissale che esiste tra i cartoni animati di ieri e quelli di oggi. Ma andiamo per gradi.

• Con l'avvento degli anni 2000, il cartone animato di qualità è andato in crisi, o meglio, la televisione e le sue reti hanno fatto in modo di sostituirlo con programmi insulsi e brutti. Infatti, se c'è una cosa che proprio non tollero, sono gli estremismi. Sembrerà una banalità ma ciò che caratterizza principalmente l'odierna tv per bambini, sono semplicemente due estremi: la morale assente o la morale patetica.
Entrambe sono alla base del fenomeno di rincoglionimento portato avanti dai mass media. Se la morale non è presente, spiegatemi qual è la funzione del cartone animato, che in teoria, dovrebbe in un certo senso educare. La risposta è ovvia, lo scopo principale è quello di estirpare il pensiero critico dalle menti dei più giovani, così da farli diventare, un giorno, una massa informe di persone senza carattere, una bella confezione di omogeneizzati, tutti uguali e insapori.
Al contrario, se la morale è patetica, portata quindi all'esasperazione, il bambino la vedrà come una regola da seguire, imposta, che non farà propria ma la sottovaluterà.
Niente a che vedere con i cartoni animati di un tempo, che attraverso dei modelli impliciti riuscivano perfettamente a farti comprendere gli insegnamenti più giusti. Eri tu che lo capivi, senza il bisogno che qualcuno te lo ripetesse costantemente per tutta la durata del programma.

• I cartoni animati di oggi non riportano la realtà della vita, le situazioni che vengono riprodotte sono incredibilmente fittizie e banali; a questo proposito mi viene in mente il telefilm argentino "Violetta" che sta spopolando sia in Italia che all'estero. Ecco, io mi domando, perché?! Perché la televisione si permette di trasmettere ad un pubblico di bambine di cinque anni, una telenovela che ha lo scopo di porle in un'ottica sbagliata in corrispondenza alla loro età.
Per chi non lo sapesse, in breve, il telefilm è la solita solfa: la ragazza che ha un grande sogno (fare la cantante), si innamora di due ragazzi ma non sa quale scegliere, ci sono le amiche buone, le cattive che la ostacolano e dulcis in fundo, il lieto fine. A prescindere dalla trama orrenda, torno alla domanda di partenza, perché la televisione vuole che una bambina di cinque anni, guardando la telenovela, si preoccupi di questioni ancora lontane da lei? Perché vogliono farle crescere a tutti i costi, dando dei modelli del tipo "o è bianco o è nero" quando in realtà non è così? A cinque anni bisogna occuparsi delle cose di cinque anni, come andare in bicicletta, giocare a nascondino, rotolarsi sull'erba, aver paura del buio, abbracciare un orsacchiotto. Non mettersi il rossetto, trovarsi il fidanzato e desiderare la fama.

• Se i mass media hanno avuto la responsabilità della svalutazione del cartone animato, di conseguenza anche i bambini non sentono più la voglia di far volare la fantasia o di emozionarsi o di imparare davanti alla tv.
Mi ricordo che la mattina prima di andare a scuola c'erano "L'Albero Azzurro", "Pingu" che anche se non si capiva, si capiva! E quando tornavo da scuola mi aspettavano "Bim Bum Bam", "La Melevisione", "Art Attak!". Adesso non c'è più niente se non Barbara D'Urso, Mara Venier che parla di Sanremo anche ad Agosto e dei terribili telefilm polizieschi.

• Anche la qualità grafica del cartone animato conta. Chi pensa il contrario sbaglia. Ma vuoi mettere le "Winks" che sono così irreali, bombardate di colore con i paesaggi da fotografia, creati dallo Studio Ghibli, di "Heidi"? Per dire, a me quando guardavo "Heidi" veniva voglia di mangiare latte, pane e formaggio per tutta la vita.

• E poi basta, basta con questa storia che i cartoni animati sono solo da "bambini" nel senso di stupidi (come se poi i bambini fossero stupidi), quindi tanto vale non perderci troppo tempo e trasmettere merda. Ma d'altro canto questo è ciò che la società vuole, vuole preparare i bambini di oggi per farli diventare gli adulti da manipolare di domani. Ma nessuno fa niente perché i cartoni animati sono per le persone infantili.

George Orwell aveva ragione.


Eleonora Giovannini ©


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