giovedì 30 gennaio 2014

Frozen è così bello come dicono?

Sono sempre stata un'appassionata di cartoni animati, e anche adesso che ho quasi vent'anni, non me ne faccio mancare mai. Nonostante io abbia un debole per i film d'animazione targati Pixar e Studio Ghibli, non disdegno nemmeno alcune eccezioni del mondo Disney.
Diciamolo, negli ultimi tempi quest'ultima citata aveva subito un forte calo di consensi non solo da parte dei critici professionisti, ma soprattutto dai bambini, che a parer mio rappresentano la fascia di pubblico dal riscontro più attendibile. Dopo l'uscita de "La Principessa e il Ranocchio" nel 2009 avevo perso totalmente fiducia in questa casa di produzione, dal momento che aveva messo in scena un cartone animato totalmente privo di spessore, pieno di retorica inutile e canzoncine insopportabili. Tuttavia, l'anno successivo mi dovetti ricredere all'istante con "Rapunzel - L'intreccio della torre"; me ne innamorai all'istante: trama originale, sdoganamento del ruolo del principe (qui inesistente in quanto il protagonista maschile è un ladro) e della principessa, numerosi personaggi secondari con carattere e divertenti, poche canzoni ma buone, bellissime scene di forte suggestione (vedi lancio delle lanterne nel cielo) e andrei avanti all'infinito. E' stato uno dei pochi film Disney che mi sono veramente piaciuti, oserei quasi dire il mio preferito, soprattutto tenendo conto del fatto che appartiene all'epoca moderna dell'era Disney e, come già detto in precedenza, un'era che non mi ha mai soddisfatto a pieno. Mi ha fatto ridere tantissimo, mi ha commosso e mi ha fatto tornare ai meravigliosi anni dell'infanzia.
Fino ad arrivare allo scorso Natale 2013, quando nelle sale è uscito "Frozen - Il regno di ghiaccio". Ammetto che per quanto riguarda questo cartone animato, avevo una forte aspettativa perché gli autori erano gli stessi di "Rapunzel"; a malincuore mi son dovuta ricredere, e anche tanto. Prima di tutto perché i doppiatori, a parer mio, erano inascoltabili (Serena Autieri, Enrico Brignano, Valeria Rossi!), secondo perché l'ho percepita molto come una brutta copia di "Rapunzel". La principessa protagonista non è la classica principessa con la puzza sotto il naso; il principe viene dipinto come uno stronzo e lei si innamora di un boscaiolo; la renna del boscaiolo ricorda molto il cavallo del re in "Rapunzel", Maximus; il pupazzo di neve è la versione distorta del camaleonte Pascal... insomma, già i personaggi non mi convincevano. Inoltre devo aggiungere che nemmeno la trama in sé mi ha stupito così tanto, l'ho trovata banale, con una retorica troppo forte e c'è stato un ritorno alle origini per quanto riguarda l'uso improprio delle canzoni. In più non l'ho trovato divertente, le poche battute presenti erano alla pari con quelle dei comici di Colorado.
Tirando le somme, vorrei tornare al titolo di questo post: Frozen è così bello come dicono? Interessante domanda. Basta andare sui social network per constatare che il film è stato un successo, i cosplayer sono pronti per immedesimarsi nei personaggi, sulle bacheche di Facebook impazzano colonne sonore, scene del film, citazioni e screen. Ok che il gusto è soggettivo, tuttavia mi sorge un dubbio, ovvero, non è che le persone accettano e di conseguenza apprezzano un determinato prodotto cinematografico solo perché è targato Disney? Possibile che anche la Disney sia diventata una moda?
Chissà, una cosa è certa, il pensiero critico è in via di estinzione.

Eleonora Giovannini ©

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