domenica 3 maggio 2015

Moonrise kingdom

C'è una canzone del gruppo musicale romano Cani, intitolata "Wes Anderson" e recita così:

"Vorrei vivere in un film di Wes Anderson:
  Inquadrature simmetriche e poi partono i
  Kins. Vorrei l'amore dei film di Wes 
  Anderson, tutto tenerezza e finali agrodolci"

Questi pochi versi sono esattamente la descrizione del film di cui vi voglio parlare, ovvero "Moonrise kingdom", uscito nel 2012 e diretto, ovviamente, da Wes Anderson.
Il cast d'eccezione è composto da Edward Norton, che si rivela sempre più straordinario, Bill Murrey e Bruce Willis.
Tuttavia i veri protagonisti della storia in questione sono un gruppo di bambini scout, nel quale uno di loro, Sam, metterà in atto una vera e propria "fuga d'amore" con una ragazzina, Susie.

Ambientato negli anni '60, le vicende si svolgono in un'isoletta popolata da diversi campi scout e piccoli villaggi. Sam e Susie si conoscono ad una recita e subito scatta qualcosa che li porterà a diventare, prima amici di penna, e poi complici della fuga.
Ma perché i due protagonisti decidono di scappare? Entrambi vivono due situazioni familiari difficili, Sam è orfano dei genitori, mentre Susie sa che la madre tradisce il padre con il poliziotto della cittadina in cui vivono; il loro scopo è quindi quello di ritrovare insieme l'infanzia, strappatagli proprio a causa di questi eventi spiacevoli che li portano a crescere e maturare prima del tempo. Il loro stesso amore è molto maturo rispetto all'età che hanno, proprio perché entrambi sanno comprendersi e capiscono il dolore che entrambi vivono.
Questo è particolarmente evidente quando ci vengono mostrati i comportamenti di Sam e Susie e quelli degli altri bambini del campo scout; questi ultimi sono portati ad ubbidire, a ragionare secondo delle regole attenendosi ad esse in modo del tutto infantile (come è anche giusto che sia).
Tuttavia, nel corso della storia, anche loro sapranno mettersi nei panni dei loro compagni fuggitivi, cresceranno a loro volta e saranno capaci di provare una forte empatia, tipica caratterista (anch'essa) dell'infanzia. E' così che questi piccoli bambini saranno i veri eroi della fuga, se prima cercheranno di ostacolarli tentando di riportarli al campo base, successivamente diventeranno dei veri e propri complici.

La giovinezza adulta di Sam e Susie, ci sa regalare nonostante tutto un'atmosfera di fiaba, un mondo idealistico e fantastico, in opposizione a quello squallido e meschino dei grandi. E' una fiaba per adulti recitata da bambini.

La trama, ricca di avventura, ironia e no sense, è incastonata in una regia sublime, solo come Wes Anderson sa fare. Colori caldi, inquadrature paesaggistiche e simmetria, sono le caratteristiche di una fotografia che incanta.
Bella anche la colonna sonora composta da Alexandre Desplat, il quale ha voluto includere pezzi cantati dalle voci bianche del repertorio di Benjamin Britten.

Un film da vedere e rivedere e rivedere!


Eleonora Giovannini ©








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