Perché se almeno fossero tradotti letteralmente, senza cambiarne il senso, allora mi starebbe pure bene, ma purtroppo spesso e volentieri assistiamo a delle invenzioni che Dio solo sa da dove se le siano tirate fuori dalla mente.
Facciamo alcuni esempi: "Lost in traslation" diventa "L'amore tradotto", "Walk the line" diventa "Quando l'amore brucia l'anima", "The sound of music" diventa "Tutti insieme appassionatamente"... e vi giuro che questi sono solo pochissimi titoli che sono stati stravolti, potremmo stare qui un giorno intero ad elencarli tutti.
Ma lo so, so cosa state pensando, ne manca uno. Uno che tutti abbiamo maledetto almeno una volta nella vita, noi, incapaci del motivo per cui un simile titolo (peraltro bellissimo) abbia subito un'immonda trasformazione; non mi sono dimenticata di citarlo, anzi, l'ho tenuto per ultimo proprio perché credo che sia la ciliegina sulla torta. Sto parlando infatti di "Eternal Sunshine of the spotless mind" tradotto barbaramente in "Se mi lasci ti cancello".
Sì ragazzi, vi concedo un minuto di silenzio per assimilare (di nuovo) un tale shock. Ancora, a distanza di anni, mi chiedo come ciò sia potuto accadere, come sia stato permesso che, un titolo tratto da un verso del poema "Eloisa ed Abelardo" di Alexander Pope, sia diventato un titolo irrispettoso e superficiale.
Il verso "the eternal sunshine of the spotless mind", non solo viene citato nel film stesso, ma racchiude tutto il significato della pellicola.
Perché se è vero da una parte che Clementine, dopo la rottura con Joel, va a farsi rimuovere i ricordi di quest'ultimo (e quindi "se mi lasci ti cancello" è riferito a questo particolare fatto della trama), è anche vero che limitiamo fortemente il messaggio che tutto il film vuole dare allo spettatore.
La traduzione letterale del titolo inglese sarebbe "l'infinito splendore della mente immacolata" e a parer mio questo vuole essere un chiaro riferimento alla ricerca continua di Joel all'interno della sua mente, che, seppur priva di ricordi che lo legano a Clementine, tenta disperatamente di recuperare. La memoria è infatti influenzata da elementi affettivi, che fanno sì che si attivi un processo mentale che aiutano il protagonista a ricostruire i ricordi, perché belli o brutti che siano, l'hanno fatto diventare la persona che è.
Il film infatti non è una semplice commedia sentimentale come ci parrebbe di credere, ma anzi è una vera e propria riflessione sull'uomo e sui rapporti umani, affrontata con una sceneggiatura originale e dei giochi di montaggio che ci svelano tutte le sfaccettature della storia, come delle scatole cinesi.
Pensandoci a lungo, credo che la scelta italiana di voler cambiare così bruscamente il titolo, sia stata dovuta ad un semplice motivo di marketing; infatti essendo il protagonista interpretato da Jim Carrey, solito recitare in commedie leggere, ha fatto in modo di attirare l'attenzione verso un'ampia fetta di pubblico non abituato però ad assistere a film di spessore. Tuttavia questa scelta si è rivelata anche un'arma a doppio taglio, perché se da un lato (all'uscita immediata del film) gli spettatori erano tanti, allo stesso tempo chi è solito guardare film di genere, non si è incuriosito minimamente al film, perdendo così un piccolo capolavoro.
Insomma, tutto questo deve finire.
Eleonora Giovannini ©
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