Ho sempre sentito parlare de "I Robinson", telefilm nato nel 1984 dalla
mente geniale di Bill Cosby, ma non avevo mai visto una puntata fino
alla scorsa settimana. Stanca dopo una giornata intensa di scuola, mi
sono gettata sul letto matrimoniale dei miei in compagnia di mia mamma
e, su K2, ci siamo imbattute per caso in una carrellata di episodi di
questa serie tv. E' stato amore a prima vista.
Le vicende rocambolesche sono tutte ambientate all'interno di una
famiglia di colore, nella New York degli anni '80; quello che più
colpisce è senza dubbio l'emancipazione dei neri in un'America, che fino
a qualche tempo prima, aveva fatto di tutto per denigrarli. Invece qua i
protagonisti sono integrati perfettamente nella società: il padre è un
importante ginecologo, la madre è avvocato e i figli studiano
normalmente. Insomma, non c'è nessun vittimismo o critica nascosta alla
realtà sociale dei neri, anzi, la vita di ogni personaggio è
assolutamente normale, caratterizzata da più o meno difficoltà, dalle
prime crisi adolescenziali e dal rapporto genitori-figli.
La figura senza dubbio più di spicco, è il Dr. Heathcliff, il "capo
famiglia", che fa ampio uso di battute, ironia e cinismo nei confronti
di chiunque lo circordi, ma allo stesso tempo è un uomo che tiene alla
famiglia più di qualunque cosa al mondo, sempre pronto a sacrificarsi e a
difendere chi più ama. Questo aspetto è incredibilmente moderno se
pensiamo quando la sitcom è stata girata, essa rappresenta una vera e
propria "rivoluzione" in campo mediatico non solo per i contenuti ma
anche per il fatto di aver creato un telefilm tutto incentrato su una
famiglia di afroamericani.
Consiglio a tutti di vederlo, perché credetemi, non rimarrete delusi. Per
queste cose io sono molto critica, quindi potete fidarvi. Vi farete un
sacco di risate ma allo stesso tempo riceverete dei grandi insegnamenti
sul senso della vita che purtroppo ad oggi sono stati accantonati perché
considerati inutili o banali, quando invece, a parer mio, sono
fondamentali per la crescita interiore di ogni persona.
Eleonora Giovannini ©
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