lunedì 6 aprile 2015

Magic in the moonlight, una commedia colta

Sto per dire una cosa che, probabilmente, farà storcere il naso a molti appassionati di cinema; ahimè, non sono una grandissima fan dei film di Woody Allen. Non c'è una ragione precisa, semplicemente questione di gusti.
Adesso suppongo che vi starete chiedendo il perché io abbia voluto recensire il suo ultimo lavoro uscito, ossia "Magic in the moonlight". Lo confesso senza tanti giri di parole, ero estremamente curiosa di vedere sulla scena due dei miei attori preferiti in assoluto; ovvero Colin Firth ed Emma Stone.
Appena li ho visti sulla locandina, non ho potuto fare a meno di cedere.

Per i più scettici come me, se mai ce ne fossero, sappiate che non rimarrete delusi. "Magic in the moonlight" è una delle commedie più belle degli ultimi tempi.
Lo stile ricorda molto quello del teatro, infatti gli stessi personaggi nel corso della storia terranno dei monologhi che potremmo benissimo riscontrare nella sceneggiatura di un'opera.
I due protagonisti, Stanley e Sophie, sapranno attrarre lo spettatore come nessun altra coppia al mondo, essendo due personaggi inesorabilmente opposti ma inevitabilmente legati da un filo, da una scintilla, che li renderà meravigliosamente complementari.
Stanley è un mago di professione, e proprio per questo motivo rifugge qualsiasi credenza ultraterrena; è una persona cinica, estremamente razionale che crede soltanto a ciò che vede. Dotato di grande sarcasmo e ironia (tipicamente british) non si farà tanti problemi a smontare le teorie di tutti coloro che sono attratti dalle medium, giovani donne convinte di poter comunicare con il mondo degli spiriti, proprio come la nostra Sophie, considerandole soltanto delle truffatrici interessate a lucrare nei salotti più sfarzosi dei ricchi personaggi della Costa Azzurra del 1928.
Sophie, pur essendo una truffatrice (come poi scopriremo) è comunque fedele nella convinzione del fatto che il mondo non è solo ciò che vediamo, ma crede fermamente che vi sia qualcosa di magico, di intangibile che governa la realtà e le vite di ognuno di noi. Al contrario di Stanley è giovane, non solo d'età, ma anche di spirito, e sarà per lui una vera e propria ventata di freschezza; egli sarà così preso da lei che non si accorgerà subito della truffa, anzi, arriverà al punto di smentire pubblicamente le proprie idee razionali che aveva sempre portato avanti.

Tuttavia, se nel corso della storia Stanley rimarrà deluso dal complotto messo in atto da Sophie, non potrà non fare i conti con l'amore improbabile ed improvviso che sentirà di provare per lei.

"Sono sopraffatto, Sophie. Non avrei mai pensato che potessi essere così bella... credo che la realtà noiosa della vita sia tutto quello che c'è, ma tu sei la prova che c'è di più, più mistero, più magia"

Un film che inevitabilmente porterà tutti quanti a punti alti di riflessione, sull'irrazionale e il razionale, sulla fiducia della scienza e il pessimismo, ma anche verso la speranza che viviamo in un mondo pervaso di mistero. Ed è il legame stesso tra Stanley e Sophie che ce lo testimonia.
Tanti e gradevoli anche i momenti di comicità (ovviamente sempre di stampo inglese) che vi faranno sorridere, il tutto condito da una fotografia sublime dai colori caldi, morbidi e avvolgenti.

Se anche voi, come me, eravate scettici riguardo Woody Allen e i suoi lavori, preparatevi a ricredervi!
Come Stanley, imparate, che a volte non è saggio fidarsi solo delle nostre convinzioni.


Eleonora Giovannini ©





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